STAI ALL'OCCHIO!
Opera Liquida per la legalità
Progetto coordinato da Ivana Trettel
Con i detenuti ed ex detenuti della
Casa di Reclusione Milano Opera
“Nel quartiere ci vendevano i sogni più a buon mercato. È difficile non farsi tentare quando vedi i tuoi amici fare, con due strette di mano, quello che fa tuo padre. Sentirsi grandi, quando si è in gruppo, diseguaglianze che ci rendono disposti a tutto. Due mondi che dovrebbero restare distanti, quello dei piccoli e quello dei grandi, mischiarli causa i peggiori danni, nei migliori anni: rende piccole vittime e grandi bastardi.”
Marracash
Con il progetto “Stai all'occhio!” Opera Liquida vuole, ancora una volta, “mischiare i due mondi” - come dice Marracash, nel pezzo di Emis Killa -, ma non farti ingannare! Noi qui stiamo bene, in teatro, che è la nostra bolla, ridiamo e ci divertiamo, scopriamo noi stessi e cerchiamo di ricostruirci. Solo sei ore di bolla in una settimana molto più lunga, in un tempo sospeso molto più lungo. Rinunciare alla libertà, in cambio di cosa?
Noi siamo in tempo per cambiare, tu che sei in tempo per tutto... STAI ALL’OCCHIO!
Ideato nel 2013 “Stai all'occhio!” è un progetto di prevenzione dei comportamenti a rischio nei giovani, frutto della maturazione dei componenti del gruppo, che hanno sentito l’esigenza di mettere a servizio delle nuove generazioni alcune riflessioni relative alla propria esperienza e alle conseguenze delle proprie azioni scellerate. Affrontare il tema della legalità e dei comportamenti a rischio con un diverso linguaggio e un approccio attivo fa sì che i ragazzi,i docenti e gli operatori vengano coinvolti emotivamente, grazie alla generosità con cui gli attori reclusi ed ex reclusi condividono la propria esperienza.
Adulti finalmente ascoltati perché nessun adolescente può dire loro “Ma tu che ne sai?”. Portano la loro viva testimonianza di persone che hanno sbagliato e mettono l’accento sulle conseguenze che vivono quotidianamente e che non si concludono con il fine pena.
La forza dell’intervento nelle scuole, coordinato da Ivana Trettel, risiede proprio nel fatto che gli attori reclusi partecipano come tutor all’incontro. Dialogare con gli adolescenti e farsi ascoltare è un lavoro di grande responsabilità.
